ID:
3/035
Durata (ore):
48
CFU:
8
SSD:
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI E DEL LAVORO
Url:
RELAZIONI E ISTITUZIONI DELL'ASIA E DELL'AFRICA/PERCORSO COMUNE Anno: 2
Anno:
2024
Dati Generali
Periodo di attività
Primo Semestre (23/09/2024 - 20/12/2024)
Syllabus
Obiettivi Formativi
RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI
Nella prima parte del corso, gli studenti saranno introdotti ai metodi e agli strumenti mainstream che dominano il settore della cooperazione allo sviluppo nel nuovo millennio. Partendo dal progetto, gli studenti apprenderanno come si identifica un’azione di cooperazione e come la si gestisce. Gli studenti saranno avvicinati al quadro degli accordi internazionali all’interno dei quali si articola la cooperazione allo sviluppo nel nuovo millennio, ai principali attori della cooperazione ed allo studio dei sistemi di cooperazione, con riferimento al sistema italiano ed al suo processo di riforma che parte dalla nuova legge 125/ 2014.
Nella seconda parte del corso, la teoria alla base della progettazione nella cooperazione allo sviluppo verrà decostruita e gli studenti comprenderanno i principali aspetti critici alla Teoria del Cambiamento precedentemente appresa. Questa parte del corso avrà un carattere più teorico per comprendere la necessità di considerare i contesti come parte della programmazione. Attraverso la critica all’approccio mainstream e l’analisi degli approcci teorici, gli studenti saranno invitati a sviluppare un proprio modo di promuovere la cooperazione, che sia sostenibile, inclusivo ed efficace rispetto al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE
Il percorso formativo dell’insegnamento intende fornire agli studenti le conoscenze e gli strumenti metodologici necessari per: commentare criticamente le politiche di sviluppo promosse attraverso la cooperazione internazionale, con particolare riferimento all’Agenda di Sviluppo Sostenibile 2030; rielaborare il concetto di sviluppo sostenibile, adattandolo all’azione dei diversi attori dello sviluppo, con particolare riferimento alle organizzazioni della società civile e ad altri enti non governativi; argomentare le principali aree oggetto della cooperazione allo sviluppo, quali lo sviluppo sociale, la promozione della parità di genere, lo sviluppo rurale, l’aiuto umanitario e gli ambiti propri dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
ULTERIORI RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI
Autonomia di giudizio:
Nel confrontarsi con la problematica di come la cooperazione internazionale promuove lo sviluppo sostenibile, gli studenti svilupperanno pensiero critico rispetto alle possibili seguenti domande: Come si promuove il cambiamento sociale? Quali sono le diverse modalità di fare cooperazione allo sviluppo nel nuovo millennio? Quali sono i nuovi attori della cooperazione allo sviluppo ed in che modo essi agiscono?
ABILITA' COMUNICATIVE:
Gli studenti saranno in grado di comunicare in maniera efficace i temi pertinenti alle politiche di sviluppo internazionale, in particolare all’approccio prevalente dell’Agenda di Sviluppo 2030. Saranno inoltre in grado di articolare riflessioni critiche sugli approcci di sviluppo dominanti nelle principali aree di intervento della cooperazione. In fine, avranno acquisito il linguaggio tecnico proprio della cooperazione internazionale allo sviluppo e del sistema italiano di cooperazione.
CAPACITA' DI APPRENDIMENTO:
Al termine del percorso formativo, gli studenti avranno raggiunto la necessaria autonomia per affrontare studi successivi di natura tecnica relativi alla cooperazione allo sviluppo, come ad esempio studi di monitoraggio e valutazione di programmi e progetti di cooperazione, o studi di approfondimento sugli attori della cooperazione, con particolare riferimento alle diaspore e alle organizzazioni della società civile.
Prerequisiti
Buona conoscenza della Lingua Inglese
Metodi didattici
Il corso di Cooperazione Internazionale allo Sviluppo è composto da lezioni frontali che trattano temi di natura teorica (almeno 22 ore su 48), seguite da modalità didattiche partecipative (almeno 20 ore su 48) che, attraverso lavori di gruppo e/o simulazioni trasmetteranno agli studenti tecniche e modalità di fare cooperazione.
Parte integrante del corso, saranno alcuni incontri con personalità di spicco del mondo della cooperazione e dell’aiuto umanitario (6 ore su 48). Tali incontri saranno un’opportunità per confrontarsi e discutere con la comunità degli “operatori di sviluppo” dei concetti e delle pratiche analizzati durante il corso.
Verifica Apprendimento
L’esame si basa su una prova orale sugli argomenti del programma. Gli studenti dovranno dimostrare di aver studiato i testi del programma e di averne tratto una propria visione, anche critica rispetto alla cooperazione internazionale allo sviluppo, al modo in cui essa viene promossa nei paesi meno avanzati, con particolare riferimento, ove esistente, alle regioni approfondite nel proprio piano di studi.
Testi
L’insegnamento non prevede una distinzione di programma fra studenti frequentanti e studenti non frequentanti, i seguenti testi sono tutti obbligatori.
Woolcock M. (2023) International Development. Navigating Humanity’s Greatest Challenge. Polity Press. Pp. 1-161.
de Haas Hein (2008) Migration and Development: A Theoretical Perspective. International Migration Institute Policy Paper. Pp. 1-61.
Saggiomo V. (2019) Understanding Migrants contribution to development. A Case study from Somaliland. In: Cataldi G.; Corleto M.; Pace M. Migration and Fundamental Rights: The way forward. p. 251-263, NAPOLI: Editoriale Scientifica, ISBN: 9788893912051.
Pallotti A., Zamponi M. (2021). Le parole dello Sviluppo. Metodi e politiche della cooperazione internazionale. Cap. 1-2 pp. 17-55.
Cap. 3 (Sviluppo Rurale, pp. 57-77), Cap 5 (Genere, pp. 95-109), Cap 8 (Governance, pp. 143-158), Cap 9 (Empowerment pp. 159-172), cap. 12 (Microcredito e Microfinanza pp. 17-55).
Sen A. (1999) Development as Freedom. Introduzione e cap. 1 pp. 1-34.
Dabelstein N. e M.Q. Patton (2013). The Paris Declaration on Aid Effectiveness. History and Significance. The Canadian Journal od Program Evaluation. Vol 27, n. 3, pp. 19-36.
J. Sachs (2012). From Millennium Development Goals to Sustainable Development Goals. Lancet n. 379. Pp. 2206-11.
Easterly W. (2016). The Tyranny of the Experts: Foreign Aid versus Freedom for the World’s Poor. In Easterly (ed) The Economics of International Development. Institute of Economic Affairs IEA Publishing. Forward X-XX and p. 1-17.
Zupi M. (2013). Disuguaglianze in Via di Sviluppo. Carocci ed. Cap. 2 “I quattro approcci alternativi alla Cooperazione allo Sviluppo oggi dominanti” J. Sachs, W.Easterly, P Collier, E. Duflo pp. 65-80.
Camera dei Deputati (2021). Il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo. 17 Settembre 2021. Pp. 1-9.
EC (2004), “Aid Delivery Methods. Project Cycle Management Guidelines”. Vol 1. pp. 1-158.
OECD (2012), “Understanding and evaluating theories of change”, in Evaluating Peacebuilding Activities in
Settings of Conflict and Fragility: Improving Learning for Results, OECD Publishing, Paris. Pp. 80-86.
Testo in lettura:
A.O. Hirschman (1967). Development Projects Observed (ed. 2014). Pp 1-200.
Contenuti
ELENCO DEGLI ARGOMENTI:
1. Cosa è la Cooperazione allo Sviluppo? definizioni e attori della cooperazione. Focus sulle diaspore come nuovi attori dello sviluppo.
Testi di riferimento:
Woolcock M. (2023) International Development. Navigating Humanity’s Greatest Challenge. Polity Press. Pp. 1-161.
de Haas Hein (2008) Migration and Development: A Theoretical Perspective. International Migration Institute Policy Paper. Pp. 1-61.
Saggiomo V. (2019) Understanding Migrants contribution to development. A Case study from Somaliland. In: Cataldi G.; Corleto M.; Pace M. Migration and Fundamental Rights: The way forward. p. 251-263, Editoriale Scientifica.
2. Teorie dello Sviluppo (1950-2000): dal big Push allo Sviluppo Umano e allo Sviluppo Sostenibile.
Testi di riferimento:
Pallotti A., Zamponi M. (2014). Le parole dello Sviluppo. Metodi e politiche della cooperazione internazionale. Cap. 1-2 pp. 17-55.
Sen A. (1999) Development as Freedom. Introduzione e cap. 1 pp. 1-34.
3. Teoria dello sviluppo mainstream e sua critica: Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 2000-2015 (MDGs) e 2015-2030 (SDG).
Testi di riferimento:
Dabelstein N. e M.Q. Patton (2013). The Paris Declaration on Aid Effectiveness. History and Significance. The Canadian Journal of Program Evaluation. Vol 27, n. 3, pp. 19-36.
Sachs J, (2012). From Millennium Development Goals to Sustainable Development Goals. Lancet n. 379. Pp. 2206-11.
Easterly W. (2016). The Tyranny of the Experts: Foreign Aid versus Freedom for the World’s Poor. In Easterly (ed) The Economics of International Development. Institute of Economic Affairs IEA Publishing. Forward X-XX and p. 1-17.
Zupi M. (2013). Disuguaglianze in Via di Sviluppo. Carocci ed. Cap. 2 “I quattro approcci alternativi alla Cooperazione allo Sviluppo oggi dominanti” J. Sachs, W. Easterly, P Collier, E. Duflo pp. 65-80.
3. Alcuni temi della Cooperazione: Sviluppo Rurale, Genere, Governance e Good Governance, Empowerment, Micro-finanza e Micro credito.
Testi di riferimento:
Pallotti A., Zamponi M. (2014). Le parole dello Sviluppo. Metodi e politiche della cooperazione internazionale. Cap. 3 (Sviluppo Rurale, pp. 57-77), Cap 5 (Genere, pp. 95-109), Cap 8 (Governance, pp. 143-158), Cap 9 (Empowerment pp. 159-172), cap. 12 (Microcredito e Microfinanza pp. 17-55).
4. Il sistema italiano di Cooperazione: La riforma introdotta dalla Legge 125/2014.
Testo di riferimento:
Camera dei Deputati (2021). Il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo. 17 settembre 2021. Pp. 1-9.
5. La progettazione: come si identifica un progetto e come lo si gestisce. L’approccio del Quadro Logico e la Teoria del Cambiamento.
Testi di riferimento:
EC (2004), “Aid Delivery Methods. Project Cycle Management Guidelines”. Vol 1. pp. 1-158.
OECD (2012), “Understanding and evaluating theories of change”, in Evaluating Peacebuilding Activities in
Settings of Conflict and Fragility: Improving Learning for Results, OECD Publishing, Paris. Pp. 80-86.
Testo in lettura:
A.O. Hirschman (1967). Development Projects Observed (ed. 2014). Pp 1-200.
Le lezioni prevederanno incontri con gli attori della cooperazione: a) attivisti e rappresentanti di ONG internazionali, associazioni di volontariato, associazioni della diaspora; b) rappresentanti delle istituzioni che si occupano di cooperazione; c) ricercatori e intellettuali che contribuiscono al dibattito teorico sullo sviluppo e sulla cooperazione.
Lingua Insegnamento
Italiano (fino al 2024-2025)
Corsi
Corsi
RELAZIONI E ISTITUZIONI DELL'ASIA E DELL'AFRICA
Laurea Magistrale
2 anni
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Persone
Persone
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